A Caserta il Giubileo dei Giornalisti

La Santa Messa celebrata da Monsignor Pietro Lanese

Mons. Pietro Lagnese durante la celebrazione

di Pasquino Corbelli

L’arcivescovo di Capua e vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese ha celebrato oggi, sabato 1° marzo a Caserta, nella cappella dei giornalisti nel Seminario vescovile, in piazza Duomo, la santa messa per i giornalisti dedicata al patrono San Francesco di Sales. “Si deve pregare di più per i giornalisti – ha detto monsignor Lagnese nell’omelia – perché tra le loro mani è stata messa una responsabilità molto grande. Papa Francesco ne ha parlato nel suo messaggio per la 59^ giornata mondiale delle comunicazioni. I giornalisti – ha aggiunto – devono diventare veri comunicatori di speranza, perché oggi siamo davvero a corto di speranza. Ieri abbiamo potuto vedere le tristi immagini dell’incontro tra Trump e Zelensky, un incontro per la pace che è diventato uno scontro in diretta mondiale, una pagina davvero dolorosa. Come afferma il Papa il ruolo dei giornalisti, in questo tempo, è davvero delicato e si corre il rischio di poter venire meno alle proprie responsabilità perché potrebbe esserci chi non è libero nell’esprimere le proprie opinioni in quanto devono dar conto al proprio padrone oppure perché svolgono questo servizio per un tornaconto personale. Questo discorso – spiega ancora – vale a tutti i livelli, per i politici, per noi del clero, tutti dobbiamo prendere coscienza che siamo servitori del bene comune. Dobbiamo essere caratterizzati dalla fortezza e dalla mitezza – ha concluso monsignor Lagnese – la determinazione nel dire le cose, assumendosi le responsabilità, ma farlo sempre con dolcezza e rispetto nei confronti degli altri”. Al termine della celebrazione, come da tradizione, sono stati proclamati i “Senatori della Stampa casertana”, identificati tra i colleghi con la più elevata anzianità di iscrizione all’Ordine Professionale e la contemporanea permanenza nell’attività pubblicistica. Quest’anno il “titolo” di senatore è toccato a Lucio Bernardo, Enzo Battarra, Sandro Tartaglione e Oreste D’Onofrio.

Luigi Ferraiuolo hai poi informato i presenti che il Premio Buone Notizie, da 16 anni punto di riferimento in Italia per il giornalismo di qualità, trova rinnovato rilancio dalla coincidenza con il Giubileo, che a cavallo tra fine gennaio ed inizi di febbraio ha monopolizzato a Roma tutti gli eventi connessi alla celebrazione di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, rinviata a Caserta per i concomitanti eventi programmati a Città del Vaticano. Ha aggiunto che sabato 15 marzo si terrà a Roma la consegna del “Premio Buone Notizie in Giubileo” alle 11.30 nella saletta della Libreria San Paolo in via della Conciliazione (a 200 metri dalla basilica di San Pietro), a esponenti del mondo della comunicazione e personalità della Curia romana. Ma non mancherà nell’anno di riferimento della sedicesima edizione del Buone Notizie il tradizionale evento pomeridiano a Caserta con la consegna dei Premi 2025 nella Sala della Biblioteca del Seminario vescovile in piazza Duomo, il 17 maggio. Infine, ulteriore novità per questa edizione del Premio Buone Notizie l’appuntamento a Casertavecchia in settembre in occasione del Festival “Un Borgo di Libri” per la consegna del “Premio Buone Notizie Book”. “Si tratta di una crescita importante del Premio Buone Notizie – spiegano Michele De Simone e Luigi Ferraiuolo, rispettivamente presidente e segretario generale del comitato promotore – che non è solo più un premio di giornalismo alla qualità dell’informazione, l’unico nel suo genere a livello internazionale, ma anche un incubatore di buone pratiche”. Il Premio Buone Notizie nasce nel 2009 con l’intento di cambiare il segno del racconto dei media mainstream su Terra di Lavoro e il Mezzogiorno d’Italia. A promuoverlo inizialmente l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Caserta, l’Assostampa Caserta, l’Ucsi Caserta e l’Ordine dei giornalisti della Campania. Con il tempo sono entrati nella famiglia del Premio il Corriere Buone Notizie del Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Il Mattino, L’Osservatore Romano e tanti altri.

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