Interessante Convegno alla Biblioteca Diocesana di Caserta con l’intervento del prof. Gian Maria Zaccone

Si è svolto sabato mattina, presso la Biblioteca Diocesana di Caserta, un interessante convegno dal tema “Reliquie e Sindone, segni di speranza?”, organizzato dalla Delegazione Provinciale di Caserta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Dopo i saluti iniziali del Cav. Col. Andrea Sibilio, delegato di Caserta, che ha ringraziato tutti i presenti tra cui gli studenti del liceo classico “Giannone” e dello scientifico “Diaz”, hanno fatto seguito gli interventi di saluto di don Enzo di Caprio, reggente della Parrocchia San Michele Arcangelo presso il Duomo nonché Priore della Delegazione casertana, della dama professoressa Marinella Tucci, preside della sezione Terra di Lavoro Maria Santissima, e dell’avvocato Mauro Rubat Ors, presidente dell’Associazione Cultores Sindonis. L’avvocato Cav. Francesco D’Alonzo, cerimoniere della Delegazione, ha avuto il compito di introdurre i lavori. “Le reliquie sono utili in quanto aiutano ad ampliare il rapporto del fedele con la fede sollecitando anche i sensi – ha sottolineato – Se intese in linea con i principi del Vaticano II, le reliquie e la loro venerazione non hanno nulla di anacronistico: la Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini. Le feste dei santi infatti proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi e propongono ai fedeli opportuni esempi da imitare”. Al professore Gian Maria Zaccone, direttore Internazionale di Studi sulla Sindone di Torino, il massimo studioso e conoscitore della Sindone, è stato affidato il momento formativo del convegno. Ha iniziato la sua relazione partendo da un interrogativo: che cosa è una reliquia? “Se andiamo a vedere sul dizionario ci dice che viene dal latino reliquus. Questo termine – ha spiegato – voleva dire “quello che rimane; quello che è stato lasciato”. Infatti, tempo fa, veniva ancora usato nella lingua italiana più ricercata; ad esempio “reliquia del passato”, per dire qualcosa che il passato ci ha lasciato, una testimonianza conservata, come ad esempio una vecchia fotografia dei miei bisnonni. Oggi però non la usiamo più tanto in questo senso, mentre invece abbiamo conservato un altro significato, legato alla religione. Le reliquie in senso sacro sono i resti corporali, oggetti d’uso, prodotti o tracce di personaggi d’importanza religiosa custoditi in luoghi di culto e verso cui i fedeli vanno in pellegrinaggio per pregare. Questo accade, anche se in modo diverso, in tutte le religioni. Ma attenzione – ha tenuto ad evidenziare – la Chiesa da sempre ci insegna che l’onore, la preghiera, la devozione non vanno all’oggetto, ma a quello che l’oggetto rappresenta e a cui ci rinvia. Ricordiamo che non sono i Santi ad intervenire sulle nostre difficoltà – ha concluso – ma ci affiancano, ci assistono, e pregano per noi il Signore, l’unico che sa e può intervenire, anche miracolosamente, nella nostra vita”. Il convegno è stato concluso dall’intervento del Gran Ufficiale dott. Carlo Pubblico Consigliere della Luogotenenza per l’Italia Meridionale Tirrenica che si è intrattenuto su quanto sta accadendo in Gerusalemme e a Betlemme.